Nell’agosto 2007 Paul e Frances Finch sono andati in India per visitare la SCUOLA . A quel tempo Frances era la Presidente di Native Onlus.
Eco il resoconto della visita.

India, un paese grande ed economicamente emergente ma ancora pieno di contrasti

L’India che abbiamo toccato con mano durante i nostri 16 giorni intensi può essere riassunta con 7 aggettivi. Ecco il breve ma formidabile elenco:

  • dinamica . . . nonostante l’ovvio degrado di molte delle loro infrastrutture sociali, si coglie subito il senso di un’economia crescente, emergente, ed irrequieta. Qui si dorme poco, si lavora tanto, si spende e si è spenti nel tentativo impetuoso di farsi avanti in ogni settore. Le parole inglesi ‘laid back’, che sono resi meglio italiano con ‘atteggiamento attendista’ sono sconosciute all’indiano. E’ una società aggressiva, attivissima, inquieta, crescente, visionaria, totalmente interattiva, è ‘il mondo nuovo ’.
    appassionata. . . non c’è strada, negozio, taxi, autobus che non sia pieno di persone estremamente creative ed intraprendenti! La frase di Shakespeare ‘mai un momento monotono ’ coglie in pieno il cuore industrioso della società indiana. Perché limitarsi a due persone su una motocicletta se riescono a stare in 4?! Se si riesce a salire su un autobus in corsa, perché non approfittare dell’opportunità?
  • colorata . . . anche nei villaggi nascosti tra i miriadi di campi di riso, le donne illuminano le strada di terra battuta con lo splendore delle loro variopinte ‘saree ’. E’ una cultura brillante, estroversa, rumorosa, gioiosa che sa trasformare ogni occasione grigia in una d’orata e festosa!
  • rispettosa . . . perfino nel apparente caos del traffico della città, l’attento spettatore coglie la regola di comportamento che invisibilmente lo caratterizza, il massimo rispetto per chi ti sta davanti. Divisa in classi e con dei ruoli ben precisi, la società escogita mille modi di manifestare rispetto, dalle ghirlande di fiori che incoronano gli ospiti al saluto e al dolce dondolio della testa che indica accettazione della proposta.
  • generosa . . . perfino nei villaggi riescono a porgere l’ospite una graditissima bottiglietta di acqua fredda. Anche negli ambienti più affollati non bisogna preoccuparsi – anche se loro sono seduti per terra riusciranno a trovarti una sedia! E poi se si tratta di mangiare, beh, non mancherà l’offerta di un altro piatto dal loro squisito menu!
  • di contrasti . . . nonostante ci siano dei negozio prestigiosi, bancomat velocissimi, computer, telefoni cellulari, centri commerciali, Cinema Imax ed uno stadio enorme, a due passi c’è un quartiere squallido ed in vivibile. Accanto ad una ricchezza di oro e gioielli coesiste una povertà estrema. In mezzo ad una strada molto trafficata bisogna stare attenti ai bufali che sono i veri ‘re’ della strada. Se da una parte Hollywood in California sta proponendo una sorta di gemellaggio all’indiano ‘Bollywood’, di fatto le condizioni della migliaia di villaggi poverissimi restano ad un livello di 200 anni fa.
  • religiosa e superstiziosa . . . ovunque si vedono delle statue, degli altari, delle moschee e templi indu e delle persone che stanno praticando un rito religioso per un dio. Dai capelli corti della donna che ha appena offerto i suoi bellissimi capelli al suo dio, allo asceta che li ha lunghissimi, la società è visibilmente piena di segnali che indicano una grande riverenza per una divinità. A ognuno è permesso di adorare chi vuole, ma guai a colui che intende cambiare la propria religione. Chi è attualmente al potere intende restarci e vengono prese misure per salvaguardare lo status quo. Nonostante nella sua recente storia siano state acquisite alcune misure di emancipazione attraverso alcuni dei suoi grandissimi leader, l’India resta legata alla sua tradizione.

La scuola di Native è una luce nelle tenebre e cresce perché viene incontro a un bisogno reale.

L’educazione istruisce i bambini

Nei villaggi dove non c’è mai stato nulla di simile, l’istruzione di bambini costituisce un passo da gigante per la popolazione considerata dal governo ‘intoccabile’. La passione dei bambini per ciò che vanno imparando è palpabile. L’attenzione che riservano al maestro, seduti per terra con la tavoletta in mano per delle ore, sarebbe invidiabile da qualunque maestro in una scuola elementare occidentale!

La famiglia intera beneficia dall’istruzione

L’entusiasmo di ogni bambino di prepararsi con la propria divisa in modo puntuale ogni giorno costituisce una novità per l’intera famiglia. Tutta la vita della famiglia viene organizzata per favorire la frequenza dell’alunno. La mamma che all’inizio dell’anno scolastico ha messo il suo segno in un libro per indicare il suo impegno di mandare il figlio alla scuola ogni giorno, impara attraverso il bambino a scrivere il suo nome e in qualche caso anche a leggere.

La disciplina favorisce la famiglia intera

I principi che vengono impartiti. Ad esempio, Edgar, in un incontro con dei genitori presenti, ha sottolineato come la scuola non si sostituisce alla responsabilità familiare, ma l’accompagna. Se non è permesso ad un bambino di alzare la sua voce contro i suoi genitori, non è nemmeno permesso ad un genitore di non frequentare gli incontri regolari tra loro e gli insegnanti.

L’avanzamento sociale avviene attraverso due fattori

In primo luogo si insegna a persone che ordinariamente sarebbero consegnate al destino della loro casta. Non sono più legati alla categoria degli ‘intoccabili’. Ed in secondo luogo l’alunno beneficia di un educazione arricchita dalla lingua inglese. Il programma didattico prevede una buona padronanza dell’inglese e questo costituisce una porta di entrata nella società indiana con il suo bagaglio culturale e linguistico ereditato dall’impero britannico.

La vita del villaggio beneficia della presenza della scuola

Quando siamo arrivati nel villaggio di Chinamuthevi tutta la scuola aveva preparato una bellissima celebrazione con canti, striscioni, e ghirlande floreali. Tutto il villaggio in qualche modo partecipava alla felicità della festa. Ogni pomeriggio, poco prima del termine delle lezioni, c’è un periodo di esercizi fisici e giochi nello spazio verde davanti alla scuola, e le gioiose urla dei bambini è contagiosa per tutti.

Nel vicino villaggio di Nidumolu dove alcune famiglie abitano, per la nostra visita i genitori avevano preparato un’accoglienza festosa che coinvolgeva tanti abitanti. C’era anche il sindaco che ha voluto fare un discorso pubblico di ringraziamento ad Edgar per il beneficio che la scuola ha recato a suo villaggio! Edgar, a sua volta, ha chiesto ai bambini vestiti nella loro elegante divisa di cantare una semplice gioiosa canzone. .

Due indimenticabili visite con due famiglie.

La prima capanna: Seguendo Edgar, ci siamo inchinati per entrare nella semplice capanna, fatta di pali e paglia per fare una visita a “Prem”, il papa’, e “Kumar” la mamma – ambedue hanno 27 anni. Prima di entrare il nonno “Matta” era accovacciato davanti ad un fuoco fumante mentre ultimava i preparativi per la cena che era di riso e curry. L’orgoglio della famiglia e’ il figlio “Samsunder”, un bel ragazzo di 8 anni,. Prima, ci si racconta, era un bambino disordinato e disobbediente, ma in seguito alla sua iscrizione alla scuola e’ diventato preciso e puntuale. Sansunder infatti tiene ora i suoi vestiti in ordine in un angolo speciale di questa primitiva capanna e le sue capacità mentali si sono aumentati in modo notevole. La mamma continua a descriverci come il beneficio della scuola non sia stato solo per lui ma in vari modi per tutta la famiglia. E’ stato lui ad insegnarle a scrivere la sua firma! Ora hanno cominciato a costruire una piccola casa con l’apporto di un piccolo finanziamento governativo. Sarà leggermente più grande (5 x 5 metri) però sarà suddivisa in 4 piccolissime camere e il tutto sarà costruito in cemento!

La seconda capanna: Dopo una brevissima camminata nel buio totale del villaggio, ma accompagnato e pressato da una folla di curiosi compaesani, il direttore di Native Edgar ci ha accompagnato alla capanna di “Srino e Salomi” che sono i genitori giovani di 3 bambini – due ragazzi Satish Kumar e Deelip Kumar, e la bambina Soujanya. Satish era appena rientrato dal paese più vicino dove, a 14 anni, risiede in una pensione accanto alla sua nuova scuola. I suoi occhi brillano perche’ ha presso un punteggio favoloso per India di 469 su un totale di 600 – quasi 80% (c’e’ da notare che il governo premia tutti gli alunni che riescono ad ottenere una percentuale superiore a 90% ) .

Deelip, dodicenne, ha occhi che sprizzano gioia, ed il suo sorriso illumina la sua raggiante faccia indiana mentre ci illustra i bellissimi disegni che ha fatto. Quando noi ci complimentiamo con lui per la sua straordinaria capacità di cogliere in modo visivo la vita semplice dei migliaia di contadini di questi innumerevoli villaggi, ci regala l’intero quaderno per poterlo portare con noi in Italia.

(Sarà molto bello se riusciremo a trovare un modo di condividere questo gioiello con tanti amici italiani, perché straordinariamente ricco di una visione gioiosa ed ottimista della vita, ed è stato composto in un mondo che prima della nascita della scuola non offriva speranza a nessuno).

E’ proprio la gioia di tutto ciò che e’ successo che fa scivolare lacrime giù per le guancia della mamma Salomi, mentre con profonda commozione racconta come la scuola ha dato una speranza insperata per loro che non avevano nessun mezzo per i loro figli. Suo marito lavora duramente molte ore nelle risaie come un piccolissimo imprenditore, ma i suoi guadagni non avrebbero mai permesso nessun educazione per i loro 3 figli. Invece, con la nascita della scuola di Native, lei tocca con mano quanto la vita si sia trasformata. Non solo attraverso i figli ha imparato a scrivere il suo nome, lei ha anche imparato a leggere. Attraverso le sue lacrime traspare una gioia immensa e con un giro di braccia ci fa vedere una casa nella sua primitiva semplicità luminosa ed ordinata come mai prima.

La mezz’ora che abbiamo trascorso con questa famiglia resterà un ricordo indimenticabile.

4 proposte per Native Onlus nel futuro immediato

  • Con il generoso contributo del marito di un alunno desideriamo vedere installato un potabilizzatore dell’acqua accanto al nuovo edificio che sarà costruito per la scuola questo inverno.
  • Proponiamo di mantenere il nostro contributo finanziario annuale per coprire il bilancio di tutte le attività della scuola.
  • Sviluppare un programma di borse di studio per i ragazzi che terminano la scuola con un voto sufficientemente alto, che gli permetta di proseguire anche verso l’università.
  • Mantenerci in contatto con la scuola in modo di rispondere ad altre possibilità di intervento qualora la situazione in Chinamukthevi ne dovesse avvertire il bisogno.